QUALCOSA DI CANTATO, BALLATO, PRESTATO, NUOVO...BLU

  • AA. 2007 / 2008
  • Scuola Elementare Statale Amerigo Vespucci, Cologno Monzese, Milano
  • Produzione Europe Ballet Ars, Cologno Monzese, Milano

Alcuni dei temi svolti durante il corso sono stati proposti direttamente dalle maestre in quanto affrontati anche all’interno dei programmi didattici di altre materie, questo al fine di ottenere un lavoro interdisciplinare decisamente più completo. Due esempi di questo lavoro sono rappresentati da: il primo dalla storia dell’opera lirica ottocentesca e da alcune trame di opere più famose ed importanti sia storicamente che musicalmente ed il secondo da brevi parti cantate in lingua inglese con conseguente lavoro di traduzione e comprensione del testo (tali brani sono ovviamente inseriti come scene all’interno dello spettacolo di fine anno) Il lavoro sull’opera lirica ha portato ad alcune scene in prosa il cui testo e stato scritto e sceneggiato dagli allievi stessi. Il lavoro registico di queste scene ha portato i ragazzi allo studio della recitazione in prosa ed all’applicazione pratica di emissione della voce, “tempi comici”, ritmicità della recitazione… A queste scene sono state abbinate altrettante scene coreografiche con brevi parti cantate e studio del play-back con conseguente studio della respirazione simulata al fine di dare credibilità all’emissione vocale nei punti in cui fisicamente è “finta”. Quasi tutte le scene di cui sopra sono brillanti o comiche. Una parte del lavoro svolto ha trattato l’interpretazione drammatica o lirica (intesa in termini teatrali di intensità emotiva). Questo tipo di lavoro in parallelo ha permesso agli allievi di misurarsi su due modalità interpretative opposte, ma allo stesso tempo complementari. All’inizio dell’anno scolastico sono stati utilizzati numerosi esercizi di interpretazione volti a questo tipo di studio.
Molto importante è stato riscontrare come dopo cinque anni di attività continuativa gli allievi abbiano sviluppato una percezione coreografico/spaziale esplicitata molto spesso con proposte molto valide di risoluzione di disegni coreografici di gruppo o di parti di testo aggiunti e/o modificati durante le prove volti al miglioramento ritmicità della scena in questione. Di notevole importanza è l’acquisizione di un forte spirito di gruppo sia all’interno della stessa classe sia fra le varie classi che partecipano allo spettacolo finale: tutto ciò è stato possibile anche grazie ai numerosi montaggi di scene coreografiche svolti in forma di interclasse in questi cinque anni. Ogni allievo è quindi in grado di affrontare lavori con tutti gli altri mantenendo sempre la propria unicità che viene sempre esplicitata in situazioni di parti singole. Come abbiamo più volte sostenuto è molto importante che non ci siano soltanto alcuni protagonisti, ma che ogni bambino abbia un ruolo che lo gratifichi e gli dia autostima. Tutto questo porta poi ad un risultato molto prezioso che è la coralità. All’interno del programma svolto restano sempre alcuni punti fermi affrontati di anno in anno a seconda della preparazione del bambino in quel preciso momento. Di seguito sono elencati sinteticamente quanto svolto all’interno delle singole classi. Sempre molto spazio viene dato all'utilizzo degli oggetti (teatralmente detti “attrezzeria”) che risulta molto importante per gli allievi, in quanto imparano a gestire una sorta di “prolungamento” del loro corpo nel tempo e nello spazio, lo stesso dicasi per elementi scenografici come sedie e panche. Di grande complessità sono i disegni coreografici inseriti nello spettacolo: gli allievi hanno notevolmente sviluppato la capacità di realizzare nello spazio figure geometriche complesse, utilizzando il proprio corpo come elemento compositivo della figura stessa in relazione con i compagni. Si pensi che in un brano coreografico di 2 minuti possono essere eseguite anche dieci figure geometriche/disegni coreografici. Un altro aspetto tecnico approfondito nel corso dell'anno scolastico è la capacità di memorizzazione del bambino: già gli allievi delle classi prime sono in grado di memorizzare, anche grazie alla correlazione ed alla logica dinamica che lega un movimento all'altro, un'enorme quantità di movimenti. Inizia in terza, e prosegue fino in quinta, lo studio della tecnica inerente alle prese: l'allievo impara a gestire ed a sentire il movimento dell'altro in relazione al proprio. Questo aspetto del lavoro, inoltre, responsabilizza moltissimo il bambino in quanto si trova di fronte non più solo ai propri elementi fisici e motori (come peso, forza ed energia) ma deve continuamente relazionarli in maniera corretta con l'altro/altri. Un laboratorio teatrale, dove musica, prosa e danza si mischiano tra loro trovando nella tecnica accademica la fucina del suo essere. Gli esercizi fisici sono parte di un programma di propedeutica al movimento, che prevede lo sviluppo della consapevolezza del bambino, del proprio corpo e delle sue singole parti. La base di questo lavoro consiste nel dare la coscienza al bimbo che ogni corpo si può muovere nella sua totalità, o frazionando il movimento (per esempio posso saltare e girare, ma posso anche solo muovere una mano o un piede). La capacità di dividere il movimento in sequenze prevede una grande coordinazione. Coordinare un movimento che normalmente non viene usato nella vita di tutti i giorni richiede infatti una grande concentrazione. A questa parte più tecnica strettamente legata al movimento, si abbina la libera gestualità di ogni singolo allievo. Questo significa che su una base di esercizi prestabiliti si lavora per portare il bambino ad esprimersi nello spazio e sulla musica (cioè nel tempo). Grande importanza viene data all’insegnamento dell’utilizzo della tecnica in relazione alla spazialità e alla capacità del bambino di esprimersi in palcoscenico. La continuità e la ripetizione giocano un ruolo molto importante perché sedimentare la dinamica del movimento fa parte di un processo di acquisizione della tecnica. Il fine ultimo dell’attività laboratoriale non è lo spettacolo, ma esso rappresenta un importante momento di socializzazione fra i bambini in quanto essi si trovano ad affrontare un’importante ed impegnativa situazione di verifica che una volta superata (come sempre è accaduto in questi 9 anni di collaborazione con la Scuola Elementare Vespucci) li unisce moltissimo fra loro, creando un’atmosfera di grande coralità. Quanto esposto sopra è solo una parte del lavoro che viene svolto, anche grazie al grande entusiasmo e interesse sempre crescente nei bambini. L'entusiasmo e la curiosità è una bellissima costante degli allievi di questa scuola che ha permesso agli insegnanti di aumentare continuamente gli stimoli didattici che vengono sempre approfonditi nel tempo, sia che si tratti di attività motoria sia che si tratti di argomenti storici inerenti alla cultura teatrale e musicale. Lo stare in palcoscenico, può sembrare facilissimo, ma richiede una grande dose di autostima e di sicurezza, che si acquisiscono con impegno, fatica, ed anche con molta delicatezza. Ogni bambino ha affrontato e superato difficoltà durante tutto il corso e ciò accadrà anche oggi, senza che il pubblico se ne accorga. E questo è l’obiettivo principale: sviluppare la capacità di lavorare in gruppo senza perdere la propria identità, con disciplina, rispetto e professionalità.