IL RITRATTO DI DORIAN GRAY

  • Stagioni Teatrali 1999, versione in lingua inglese Febbraio 2001
  • Coreografia e Regia: Fabrizio Manachini
  • Musica A.A.V.V.
  • Personaggi: Dorian Gray, Basil Hallward (il pittore), Lord Henry Wotton (amico di Basil), Sibyl Vane (la diva), James Vane (fratello di Sibyl), il coro, il pubblico, le indossatrici...la distorsione del quadro
  • Titolo originale “The Picture of Dorian Gray”, Tratto dall’omonimo romanzo di Oscar Wilde
  • Adattamento: Fabrizio Mario Manachini e Lara Vai
  • Produzione Europe Ballet Ars, Cologno Monzese, Milano

 

Lo spettacolo ha due versioni: la prima del 1999 in forma di balletto con inserimenti recitati sulla musica in una particolare forma “rap”, la seconda del 2001 sempre in forma di balletto con inserimenti recitati in lingua inglese.

Trama

Basil Hallward è un pittore di grande talento, un creatore di immagini attualissimo. Il vero creatore ed artefice del famoso ritratto che, per un assurda ed umana curiosità, trasformerà il modello, invece del dipinto, in eterno, almeno per un po’. Lord Henry Wotton, amico strettissimo, quasi un capestro, di Basil, spingerà Dorian a fare ed ad essere tutto ciò che avrebbe voluto fare ed essere lui; sciupando così l’ultima “musa ispiratrice” di Basil.

E così Dorian “bello e carino” diventerà una specie di “vecchio bambino”, anche se nessuno potrà vedere o toccare il mutamento. Nemmeno Sibyl, la grande interprete di cui Dorian si “innamora”, la grande diva come quelle dei concerti dal vivo, potrà arrestare gli eventi legati e provocati da Dorian. Lei gli donerà la sua arte o la sua vita, il che poi è lo stesso... ma a Dorian non interesserà più... dopo poco tempo, anche perché lui di tempo ne ha quanto ne vuole. Ma Sibyl ha una Fratello: James... e dopo vent’anni anche Basil vorrebbe sapere dove e perché è sparito il suo capolavoro... In tutto questo spazio di vita e di tempo agisce anche un misterioso gruppo di persone che sembrano “sapere” prima e più dei cinque protagonisti, diventando ora l’estensione del “dentro” di Dorian, ora i “fans” di Sibyl, ora i “colori” di Basil ....

Approfondimenti

Un “prodotto artistico” che nasce da un testo letterario e lo trasforma in immagini nello spazio, in movimento, in Danza. Lo studio che sta alla base di questo lavoro è molto complesso, anche se poi lo spettacolo risulta fruibile da tutti, proprio perché ricco di “sottotesto”: messaggi non sempre esplicitati allo spettatore, ma che costituiscono il “tessuto” dello spettacolo e della costruzione dei personaggi. Uno spettacolo ricco di immagini, non dimentichiamo che viviamo in quella che viene definita “la civiltà delle immagini”. Immagini ricche di significato che lasciano sempre ampio spazio all’immaginazione, esattamente come un libro.

La struttura drammaturgica è composta da quattro scene di base:

  1. Lo studio di Basil Hallward, il pittore: la creazione del ritratto. Il rapporto fra i tre caratteri maschili, fulcri della storia: il pittore, Lord Henry Wotton e ovviamente Dorian
  2. La storia dell’attrice Sibyl Vane, che si condensa nella natura stessa di lei, l’essere cioè un’interprete teatrale, la sua vita sarà quindi uno spettacolo. Con un pubblico molto particolare che sa anche prima di vedere, dei “fans” molto attenti...
  3. L’incontro/scontro fra Dorian e James, fratello di Sibyl che ha cercato vendetta per 20 anni. Un incontro del tutto particolare: durante la “messa in scena” di un’opera d’arte vivente creata anche questa dal pittore. Una situazione attualissima come una sfilata di moda, ma anche questa ricca di elementi “che non si notano subito” ma che saranno e sono la distorsione del ritratto, inusuali accessori che...
  4. La drammatica conclusione della storia nella soffitta di Dorian, i ricordi che non riesce più a fermare, ma soprattutto che non potrà più modificare con cambiamenti repentini del proprio comportamento, come ha tentato di fare durante il famoso dialogo con Lord Henry

A queste quattro scene principali si aggiungono: un prologo iniziale ed un prologo alla scena terza (posto alla fine del 1° atto), durante il quale passano i famosi 20 anni di tempo, durante i quali il ritratto si modificherà orribilmente, in questo caso ad opera anche di un misterioso “gruppo/pubblico” che interagisce in tutto lo spettacolo senza però modificare nessuna situazione. Una sorta di coro greco con la sostanziale differenza dell’interazione, ma che, come in molte opere antiche “sa” prima dei protagonisti...

Collocazione temporale: non si è voluto dare una collocazione temporale precisa proprio perché il valore/dimensione “Tempo” non ha per Dorian alcuna importanza. Tutti i personaggi sono “attraversati” da linee diagonali che rappresentano il tempo che passa, questo sia a livello coreografico che a livello visivo (il costume), tutti tranne ovviamente Dorian che piano piano prenderà “forma, colore e carattere” del ritratto appena creato, all’inizio della storia... La perfezione del ritratto nasce da “un togliere”, e non da “un mettere”, colore sulla tela, la perfezione data dal bianco, dal non contaminato. E tutte le distorsioni saranno involontariamente costituite da altre opere di Basil che creano armonia solo se prese da sole, ma se accostate...

primo allestimento

secondo allestimento