LAGO DEI CIGNI

  • centoquaranta repliche
  • Stagioni Teatrali 1993/1994, 1994/1995, 1997/1998
  • Coreografo, Co-Autore, Danzatore e Attore (nel ruolo del Principe Siegfried): Fabrizio Manachini
  • Musica: Piotr Ilych Tchaikovsky e AA.VV.
  • Personaggi: Odette (il cigno bianco), Odile (il cigno nero), Il principe Siegfried, la Regina Madre, Il Precettore, Rothbart, L’amico di Siegfried, le Ancelle della Corte di Siegfried, Streghe, Corvi…
  • Produzione Teatro Litta, Milano

 


Trama
La trama prende spunto dal balletto e dalle molte leggende nordiche che trattano questo tipo di soggetto. Sinteticamente: la Principessa Odette per aver rifiutato di sposare il Mago Rothbart, viene da quest’ultimo trasformata in cigno. Il Principe Siegfried, annoiato dalla vita di corte e terrorizzato dall’idea di dover diventare adulto, fugge da una festa in suo onore. Addentrandosi nei boschi vicini al castello si imbatte in Odette che le racconta la sua triste storia: solo il bacio del vero amore romperà l’incantesimo. Rothbart, terrorizzato all’idea di perdere per sempre Odette, “crea” Odile, il famoso cigno nero. Odile ha il preciso scopo di ingannare il Principe Siegfried, se lui la bacerà tradirà Odette condannandola per sempre a rimanere cigno. Vi sono due finali uno positivo ed uno negativo. Nel primo, il principe si accorge dell’inganno, bacia Odette e rompe l’incantesimo con conseguente lieto fine. Nel secondo bacia Odile e solo dopo si accorge dell’inganno, ma ormai il tradimento è avvenuto ed il finale sarà tragico. La particolarità di questo allestimento, a differenza del balletto di repertorio dove Odette e Odile sono interpretate dalla stessa ballerina con un costume bianco ed uno nero, è che Odette e Odile sono interpretate da due ballerine molto simili con lo stesso costume bianco. Vi è quindi una scena che non esiste nell’originale in cui appaiono i quattro personaggi principali: Odette, Odile, Siegfried e Rothbart in una durissima sfida conclusiva. Lo spettacolo comprende due finali diversi uno positivo ed uno negativo… (lo spettacolo ha una seconda versione per il teatro ragazzi).



Approfondimenti
Testo estratto dal programma di sala dello spettacolo inerente alle note di coreografia

Il Contenuto, il Soggetto: bianco e nero, bene e male, uomo e donna, corpo ed anima: il tema del doppio sembra regnare indisturbato sul lago della vita di ognuno di noi, ma la ricerca dell’equilibrio perfetto fra due elementi contrastanti è in realtà ciò a cui aspira ogni essere, e questo sembra costituire la spinta verso il cambiamento: uno stato di quiete che per essere raggiunto obbliga chiunque vi aneli ad un percorso durante il quale ognuno di questi elementi ha lo stesso peso. Odette, la Principessa, è il bene, l’essenza dell’amore, il bianco. Odile, il suo doppio, è il nero, il male, l’inganno, forse Rothbart stesso. Rothabart è il principe del male, che ha già scelto cosa e chi essere. Il Principe Siegfried è tutti e nessuno. Egli ha appena cominciato il suo percorso verso l’equilibrio ed in lui regna la confusione. Rothbart e Siegfried desiderano entrambi Odette, lo stesso amore. Il primo per possedere l’unica “cosa” che non ancora possiede, il secondo per raggiungere il proprio equilibrio interiore, che forse mai avrebbe desiderato se non avesse sentito dentro di sé l’amore per Odette.

La Forma, la Coreografia: proviamo ad immaginare di dare a tutti questi personaggi, al posto della parole, la musica ed il movimento. Si esprimerebbero in maniera totalmente diversa ma, allo stesso tempo, identica: chi per ingannare, chi per conquistare, chi per vincere, chi per amare, ma ognuna verso il proprio scopo. Equilibrio perfetto del cuore con l’anima, dell’interiorità con l’esteriorità, del corpo con la mente. I personaggi potranno capirsi solo se in quel determinato momento “pronunceranno” gli stessi movimenti, altrimenti il contatto non potrà avvenire e ciò succederà quando lo scopo dell’uno non coinciderà con quello dell’altro. Tecnicamente, per aderire il più possibile a tutti questi concetti, danza classica, contemporanea e jazz coesistono indisturbate all’interno di questo spettacolo. A volte in maniera limpida riconoscibile; a volte in un impasto coreografico che esprime lo stato confusionale interiore del singolo personaggio. Le stesse caratteristiche tecniche ed interpretative, diverse per ciascuno degli interpreti, hanno permesso di accentuare moltissimo tutta la linea espressiva. Odile e Siegried, per esempio, non potranno “pronunciare” mai nulla che li porti insieme verso qualcosa, perché Odile è inganno, l’esteriorità, mentre Siegfried è l’autenticità e ciò gli permette di vedere che dietro gli occhi di Odile non c’è anima, non c’è amore. Rothbatr ed Odette rappresentano gli stessi concetti, ma ribaltati di ruolo. Solo Odette e Siegfried, incontrandosi, scopriranno di poter capire, l’uno le “parole” dell’altra guardando reciprocamente all’interno delle proprie anime. Questa la capacità che li porterà ad essere liberi di scegliere il proprio futuro.