JALYSSA

  • Maggio 1989
  • Coreografia e Regia Fabrizio Manachini
  • Musica AA.VV.
  • Personaggi: Jalyssa, il Diavolo, Etienne, il Presagio, personaggi della realtà, personaggi dell’inferno.
  • Produzione G.D.J., Cologno Monzese, Milano

 

Primo spettacolo in teatro, da qui ne seguiranno moltissimi altri soprattutto in ambito professionale dal 1992 con “Lo Schiaccianoci”. Il soggetto prende liberamente spunto dal mito di Proserpina. Ha tutte le caratteristiche di “un’opera prima” allestendo la quale, in giovane età, si fa il “simpatico” errore di pensare che più è drammatico, più si soffre e più è bello. Il calore e l’entusiasmo del pubblico fu molto caloroso, probabilmente per affetto e per premiare la grande passionalità con cui fu allestito. Io stesso, se fossi stato tra il pubblico avrei pensato ”che barba!!!”. Ad ogni modo, la trama: Etienne e un bambino che viene scelto dal diavolo, che appare con sembianze femminili da scolaretta con un inquietante guanto rosso, durante l’infanzia. Etienne cresce incontra Jalyssa si innamorano e decidono di sposarsi, fin qui tutto liscio!... ed ecco che durante il matrimonio, all’uscita dalla chiesa (si noto il luogo sacro!), si presenta sempre il diavolo con un abito da sposa rosso e si porta via Etienne. Nel secondo atto Jalyssa (che indossa ancora il velo da sposa, vedremo dopo perché!) scende agli inferi in cerca del suo amato, passando per coreografie sempre più “pesanti”. Lo trova e ripercorre correndo tutto il tragitto al contrario, ma poco prima di uscire il diavolo le strappa il velo da sposa, che vedi caso rappresenta i sentimenti, e Jalyssa si trova fuori dall’inferno con Etienne, ma privata dei sentimenti non lo ama più: un dramma senza precedenti!!! Un errore giovanile da non ripetere, ma che è divertente ricordare!