LA NOTTE IN CUI...

  • Marzo 1992
  • Coreografia e Regia Fabrizio Manachini
  • Musica AA.VV.
  • Personaggi: un Prete, Suore, le Modelle, gli Indigeni ed il loro Idolo, il Potere, la Madre, la Bambina, la Fata e la sua Assistente, i Giocattoli, Corpo di Ballo
  • Produzione G.D.J., Cologno Monzese, Milano

 

Spettacolo in due atti i cui titoli sono così completati: primo atto “La notte in cui… nacquero i riti”, secondo atto “La notte in cui… i giocattoli in gran segreto”. Il primo atto ha come soggetto i riti: si parte da quelli religiosi in cui si scinde la parte istituzionale da quella privata ed emotiva, si passa poi da riti antichi come preghiere agli idoli per arrivare poi a “riti” attuali come le sfilate, in questo caso direttamente in mezzo agli spettatori perché ambientata i platea. La coreografia che rappresenta i riti religiosi è stata rappresentata in molte occasioni, alcune delle quali in chiese sconsacrate o in sacrestie con un particolare ed emozionante effetto dato dall’ambientazione “scenografica” estremamente inerente. Il secondo atto è una fiaba in cui una bambina che compatte con l’autorità materna si trova catapultata nel mondo dei suoi giocattoli. Scopre così che non solo i giocattoli hanno vita propria, ma che hanno a che fare, esattamente come lei, con l’autorità di una fata. La fata ha stranamente le sembianze della madre della bambina. Si creano così due mondi paralleli, uno reale ed uno magico, in cui ci sono molteplici analogie: la più importante delle quali è l’affermazione dei più piccoli rispetto al mondo dei grandi. Naturalmente la bambina alla fine tornerà nel proprio mondo, ma avendo affrontato il viaggio “iniziatico” nel mondo della magia ne tornerà pronta per affermarsi nel mondo reale.